IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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28 dicembre 2011

ItaliAmmassalik in mostra a Courmayeur

Gli Inuit ai piedi del Monte Bianco.
Si inaugura oggi la mostra info-fotografica “Ammassalik – il lato nascosto della Groenlandia” che rimarrà esposta presso il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur fino al 30 aprile 2012.
Un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale, voluta dalla Società delle Guide Alpine di Courmayeur, la più antica d'Italia e la seconda al mondo. «L'ambiente severo dell'alta montagna e le distese glaciali Artiche accomunano la Groenlandia a Courmayeur», spiega Ottorino Tosti, coordinatore del progetto “ItaliAmmassalik” e curatore della mostra.


La mostra prevede tre diverse tipologie di pannelli che vogliono far immergere il visitatore nel mondo Inuit.
Ai pannelli informativi si aggiungono circa 25 fotografie, tutte scattate nei numerosi viaggi alla scoperta dei villaggi di Ammassalik e della loro cultura, e 5 pannelli con citazioni degli abitanti del luogo; queste ultime sono state raccolte da Robert Peroni, esploratore tirolese da 31 anni trapiantato nella comunità di Ammassalik, dove ha creato il progetto sociale ‘The Red House’ con l'obiettivo di aiutare i giovani Inuit a vivere il futuro anche nella loro terra d'origine.
Courmayeur non è proprio "dietro l'angolo" e neanche una meta classica di escursioni in kayak da mare, ma il progetto "ItaliAmmassalik" merita sempre di essere sostenuto perché gli Inuit sono sempre lì in Groenlandia...


An interesting exposition about "Ammassalik - the hidden corner of Greenland" is open todaly in Courmayeur on the Alpine Museum Duca degli Abruzzi since the 30th of April 2012. The exposition is organized by Ottorino Tosti, the promoter of the "ItaliAmmassalik" project, with 25 pictures and 5 panels with interviews to the Inuit people living in Ammassalik, realized by Robert Peroni, an Italian explorer who has been living there for 31 years. There is a strong feeling between the high mountains of Courmayeur and the arctic mountains of Greenland... Corumayeaur is not at all a sea kayak destination but the project "ItaliAmmassalik" need to be supported in every season!

24 dicembre 2011

Happy holidays and a great 2012!

Eccoci.
Sono arrivate le feste.
Anche noi abbiamo fatto l'albero di Natale.
Un albero un pò particolare che è durato giusto il tempo di una foto.
Nei nostri viaggi in kayak ci capita spesso di raccogliere oggetti "dispersi" sulla riva.
Il mare li restituisce sempre tutti, un pò più logori, ammaccati e scoloriti.
Il nostro albero è un piccolo invito a trattare bene il mare...
Buone feste a tutti ed un fantastico 2012!
Tatiana e Mauro


Here we are.
The holidays has come.
We also have our Christmas tree.
A particular tree hold up just for a picture.
During our trips we collect items "missing" on the seashore.
The sea always returns them all, bit more frayed, dented and discolored.
Our Christmas tree is a little invitation to take care of the sea...
Happy holidays to everybody and a great 2012!
Tatiana and Mauro

19 dicembre 2011

BCU Level 1 Coach in Italy

Quando il kayak permette di accorciare le distanze! Non solo geografiche.
Nel mese di maggio sono stata ad Anglesey e ho avuto occasione di seguire tra gli altri il corso tenuto da Phil Hadley e Jenn Kleck per il "Level 1 Certificate in Coaching Paddlesport". E' stata un'esperienza esaltante ed illuminante tanto che ho subito cominiciato a pensare di riproporlo anche in Italia: parlando con gli amici di pagaia del percorso formativo elaborato dalla British Canoe Union ho capito che l'interesse era alto.
E' bastato così un rapido consulto con Mauro, con Emanuele Rodari di Sullacqua e con Roberto Arrigoni della Lega Navale di Laveno Mombello e l'idea si è presto trasformata in realtà.


Dal 17 al 21 maggio 2012 Tatiyak organizza in collaborazione con Sullacqua e presso la splendida sede della Lega Navale di Laveno Mombello il corso per ottenere il brevetto di maestro di canoa di primo livello secondo gli standard della British Canoe Union. Grazie alla presenza di Phil Hadley da Dudley - West Midland UK e di Jennifer Kleck da San Diego - California USA, due tra i più preparati e conosciuti insegnanti del momento, sarà possibile seguire un corso intensivo altamente specializzato con una traduzione simultanea dall'inglese all'italiano. Garantito il divertimento. E l'apprendimento! Soprattutto il gioco delle olimpiadi del pinguino... Perchè noi siamo convinti che in kayak, come nella vita, non si finisce mai di imparare!


We're so proud to announce and promote the first Italian BCU Level 1 Certificate in Coaching Paddlesport with Phil Hadley and Jennifer Kleck from 17th to 21st of May 2012 in Laveno Mombello on Lake Maggiore. Last May I was so lucky to meet Jenn and Phil in Anglesey and take with them the Level 1 Coach; so I immediately realize that it should be a big opportunity to have them in Italy.
Thanks to Sullacqua association for the boats and Lega Navale di Laveno Mombello for the logistic and to Tatiyak for the support, we will spent 5 days in learning, practising and teaching canoe and kayak... expecially in playing the "Penguin Olimpics Game"... We're sure that with kayak, as well as with life, you can't stop to learn any more!

12 dicembre 2011

Little long lovely week end...

Con alcuni amici ci siamo regalati un ultimo giro sul Lago Maggiore prima che Mauro si operi alla spalla. Il solito ritrovo a Cerro di Laveno è stato reso speciale dal tocco inimitabile di Herny, in partenza per la Scozia, che sotto un sole tiepido e benaugurale ci ha accolto con Brachetto, panettone e pandoro.
I preparativi per l'imbarco sono durati così ben più delle canoniche due ore...


Guido è arrivato da Novara con bicicletta e carrello al seguito con tutta (o quasi) l'attrezzatura necessaria per pagaiare, sempre entusiasta della vita e curioso di ogni cosa. Gregorio e Beatrice ci hanno raggiunto da Trieste felici di ritrovarsi a giocare ancora una volta al nostro gioco preferito: un nuovo piccolo meraviglioso viaggio in kayak!


Abbiamo così trascorso 4 giorni a gironzolare sul lago, alla ricerca di percorsi nuovi e di nuove narrazioni. Gli spunti non mancano: le Isole Borromee che sorgono al centro del lago come tre monadi, il Lago di Mergozzo dalle acque alpine fredde e pulite, il fiume Toce che costeggia le cave di marmo e che può essere risalito per un lungo tratto... ed un albero che ci ha accolto sotto le sue fronde...


Il Lago Maggiore segna il confine tra Piemonte e Lombardia e con il suo braccio più settentrionale raggiunge la Svizzera: ma pagaiando silenziosi sulle sue acque non si vedono che boschi, montagne e casette dai tetti spioventi. Magari tra qualche tempo nevicherà e tutto si coprirà di bianco. Adesso le foglie che non sono già cadute rimangono sugli alberi a decorare il paesaggio...


Per viaggiare non bisogna andare dall'altra parte del mondo: siamo a pochi chilomentri da casa e la magia è la stessa, sempre forte l'emozione di ritrovarsi in acqua e di poter traversare confini geografici senza dover passare la frontiera. Il campeggio libero su un campo di pioppi appena tagliati ci ha fatto godere di una prospettiva insolita ed accattivante del Lago Maggiore...


Chissà perchè quando ci sono Beatrice e Gregorio, non si pensa ad altro che a bere e mangiare! Formaggio del Carso, salame nostrano, liquorini in gran quantità... E noi, che non potevamo sottrarci al rito collettivo del pranzo all'Isola dei Pescatori, abbiamo contribuito con pane carasau, salse varie e qualche misero dolcetto: un accumulo di calorie imposto dalle basse temperature!

Cinque papà natale in cerca di un caffè...
Mentre nel resto d'Italia pioveva e nevicava, noi abbiamo goduto di 4 giorni di tempo discreto, due di sole pieno e due di cielo coperto. Solo l'ultima notte è stata particolarmente fredda, con temperature scese sotto lo zero che la mattina dopo avevano lasciato su kayak e tende uno spesso strato di brina scricchiolante... Per indossare mute e paraspruzzi abbiamo dovuto attendere che si scongelassero... poi a pagaiare c'è venuto a tutti un gran caldo!


Andrea ci ha raggiunto giusto la sera prima. Abita esattamente dall'altra parte del lago e tutti abbiamo pensato che svegliarsi a pochi chilometri da casa in un prato completamente congelato non deve essere stato molto piacevole. Le scorte di wiskie, nocino e grappa hanno aiutato tutti a sopportare i rigori dell'inverno. Solo i due triestini non hanno accusato il colpo, nè del gelo nè dell'alcool...


Il Lago Maggiore ci ha riservato ancora un gran numero di sorprese ed i 4 giorni sono stati pieni di incontri ravvicinati, lampi di felicità, sdoppiamenti imprevisti, colori autunnali, tramonti silenziosi. E luna piena!
Il lago era tutto nostro, piatto come una tavola e nero come il petrolio. Un mondo conosciuto, sempre uguale e sempre diverso. Un piccolo viaggio che ci ha reso leggeri e felici...


A last sea kayak trip for Mauro, before the operation to the shoulder. With some friends coming from Rome and Trieste we paddle for 4 days around the Maggiore Lake, so near to our home and so magical. We're looking for new routes and new stories... passing from one site to the other of the geographical frontiers between Piemonte and Lombardia, Italy and Switzerland. The Borromee Islands in the middle of the lake, the little Mergozzo Lake with its cold and clear water, the Toce river that can be paddle up to the marble caves... We also have an introducing party with our scottish friend Henry and some interesting experiences instead of hte low temperatures...
What a marvelous little long week end!

28 novembre 2011

Justine wins a prize in Milan

Justine Curgenven ha vinto il secondo premio della rassegna milanese "La canoa esplora il mondo" dello scorso sabato 26 novembre con il suo video sulle Isole Eolie intitolato ad effetto "Islands of fire".
Dopo aver già vinto altri premi prestigiosi in vari festival internazionali, non poteva mancare un riconoscimento tutto italiano al suo splendido lavoro. Islands of fire è un documentario di 30 minuti sul kayak e sulle scalate ai vulcani, con uno sguardo d'eccezione sul nostro amato "Italian way of life"!
La serata milanese è stata anche quest'anno un successo di partecipazione e alto livello di filmati e l'instancabile Max Milani è stato come sempre un ottimo padrone di casa: ha ritirato il premio per Justine il grande vecchio del kayak italiano Luciano Belloni e la scelta non poteva essere migliore.
Anche se non è educato, chiediamo a Justine di tornare in Italia per ritirarlo, così la rivediamo?!?
Si può scaricare il video dal suo sito: http://www.cackletv.com/digital-downloads/digital-downloads-latest/


Justine Curgenven wins the second prize at the Italian Canoe and Kayak Film Festival in Milan last Saturday 26 of November 2011. After the big success of her film all around the world, she wins an Italian prize too. Islands of Fire is a 30 minute film about sea kayaking in the warm turquoise waters of Sicily’s Aeolian Islands, about paddling and climbing active volcanoes, a special film giving real insight into the Italian way of life. The prize was consign to Luciano Bellone, a big name of the Italian sea kayak little world, and we feel tempted to ask to Justine to came back to Italy to receive the price, so we all can meet you again!!! Link her web site to see the video: http://www.cackletv.com/digital-downloads/digital-downloads-latest/

21 novembre 2011

Niger River by kayak...

Ecco un viaggio fuori dall'ordinario: noi ci prepariamo ad uscire in kayak sul lago per il fine settimana e Giacomo Della Gatta è al suo terzo giorno di discesa del fiume NIGER!
Il fiume più importante dell'Africa occidentale, conosciuto ai più per le dispute legate al petrolio e ai confini geografici, sarà ora disceso, credo per la prima volta, da un canoista italiano. Che già racconta sul suo blog di villaggi, pescatori, capanne, bambini ed emozioni.
Leonardo De Chiara ha pensato e costruito per la spedizione un kayak smontabile che dalle prime foto sembra davvero molto bello: robusto, funzionale e capiente. Giacomo è in Mali che scende in favore di corrente a 6 nodi e conta di raggiungere Timbuctu per visitare il delta interno del Niger...
Se invece delle solite uscite domenicali, nei soliti posti, in compagnia dei soliti amici, vogliamo volare con la fantasia in un altro continente, adesso possiamo farlo con Giacomo.


Here is a very extraordinary kayak trip. While we spend a week-end to paddle on the lake, Giacomo Della Gatta is on his third day on the NIGER river!
The most important river in western Africa, best known for oil conflicts and the geo-political problems, will be paddle down, I believe for the first time, by an Italian kayaker. On his blog, he is already telling stories about villages and fishermen and sheds and children and emotions.
Leonardo De Chiara has thought and built for the Niger River expedition a detachable kayak that seems from the first photos very beautiful, strong and functional. Giacomo is paddling in Mali, going down with 6 knots and he wants to reach Timbuctu to visit the in-house delta of the Niger river...
Instead of the usual Sunday paddling in the usual places together with the usual friends, we can now fly with the imagination in another continent, thanks to Giacomo and his Niger River trip.

11 novembre 2011

Rolling again and again

Forse non tutti sanno che sono ripresi i corsi di eskimo nella piscina comunale di Legnano.
Grazie al Canoa Club Milano che mette a disposizione kayak, pagaie e paraspruzzi, si può entrare in vasca per un'ora di capriole in acqua vestiti solo di costume, cuffia e tappanaso.
Saranno orami una decina d'anni che si rinnova l'appuntamento del giovedì sera alle 21.30: è un'occasione unica per praticare l'eskimo, per divertirsi in compagnia e per trascorrere il resto della serata al pub!
Le pagaie groenlandesi contendono spazio a quelle moderne e molti dei fluviali rimangono a bocca aperta nel vedere le nostre evoluzioni acrobatiche... che aumentano di settimana in settimana!!!


Do you knows that the we're rolling again and again into the swimming pool?!?
Thanks to the
"Canoe Club Milano" we can use kayak, paddles and spryskirts in the swimming pool of Legnano and we can plunge into the water dressed just with swimsuit, bonnet and nose clip.
It's more or less 10 years that the meeting is renews on Thursday evening at 21.30. It is an important opportunity to practise roll, to spend good time with friends and to spend the night at the pub!
Greenland paddles contend space to euro paddles and the white water kayakers are very surprise to see our acrobatic evolutions... that we're increasing week by week!!!

05 novembre 2011

Istria with friends

Dopo averlo rimandato per cattivo tempo, a distanza di un anno riusciamo a coronare il sogno di un viaggio in Istria. Breve, appena 4 giorni, e assolato, mai una nuvola in cielo. In allegra compagnia: Guido ci ha raggiunti da Roma e a Trieste abbiamo ritrovato Beatrice e Gregorio, che non vedevamo da Maiorca. Più che macinare chilometri, avevamo voglia di stare insieme, chiacchierare e sognare. Ci è riuscito benissimo. Soprattutto bere e mangiare.


Abbiamo lasciato le auto nel parcheggio esterno del campeggio Stupice, poco fuori Premantura, un villaggio di pescatori con poche casupole addossate al campanile in pietra bianca che si vede da ogni versante del promontorio. E' la parte estrema dell'Istria, lo sperone meridionale, la punta della freccia scoccata nell'alto Mare Adriatico. Forse il tratto di costa più selvaggio ed attraente, chiuso tra Medulin e Pola.


L'Istria è terra croata, spigolosa come il carattere della sua gente. E' anche un piccolo paradiso affacciato sul mare, ricco di storia e pieno di bellezze naturali: piante, isole, fari, insenature, spiagge. E grotte, anche: in una siamo potuti entrati solo perchè abbiamo avuto la fortuna di incontrare calma piatta e bassa marea, altrimenti l'ingresso non è praticabile. E vento. La bora maltratta spesso la costa ma insieme al sole di fine stagione abbiamo trovato anche calma di vento, che solo l'ultimo giorno ci ha spettinato con folate di 8-10 nodi. Stranamente a favore.


Il campeggio libero in Croazia è vietato e abbiamo cercato di essere il più discreti possibile: fortuna che in inverno il sole cala alle 4 del pomeriggio e già alle 6 si può montare la tenda protetti dell'oscurità. Una falce di luna ci ha tenuto compagnia agli sbarchi e fino all'ora di cena, mai oltre le 8 di sera, anche quando siamo andati al ristorante di Fazana, il nostro giro di boa del viaggio in mare. Che bella, Fazana: casine affacciate sul porticciolo, traghetti che partono per il parco naturale delle Isole Brioni, una lunga passeggiata sul lungo mare e la frenesia della stagione estiva svanita con gli ultimi turisti. Siamo soli sotto la pineta, la mattina qualche cane che porta a spasso il padrone e al largo tante barchette di pescatori.

Il momento più caldo della vacanza
Non sono mancati incontri interessanti. Pensavo si fossero estinte in tutto il Mediterraneo, anche se baie, grotte e cale ne portano ancora il nome, un'evocazione dal sapore amaro che non può perdonare il massacro degli ultimi decenni. Invece le foche sono tornate!
Ne abbiamo avvistata una nel golfo di Pola e per lunghi minuti ha nuotato insieme a noi. Al principio pensavamo si trattasse di un delfino "al cazzeggio" perché l'andatura era particolarmente lenta. Quando l'abbiamo avvicinata abbastanza da riconoscerla, siamo rimasti tutti senza parole. Le foto dimostrano che non abbiamo avuto le allucinazioni: un grande esemplare di foca monaca, il manto chiaro chiazzato ed il classico sbuffo dal naso prima di ogni emersione. Nuotava tranquilla tra le imbarcazioni e sembrava godersi la giornata di sole e di calma...


Chissà dove riposa, la nostra amica foca. Gli scogli sono taglienti come rasoi ed il salto tra la roccia ed il mare è spesso immediato, troppo alto per l'animale flessuoso in acqua ma goffo a terra. Invece, sulla via del ritorno, abbiamo capito che l'Istria è il luogo ideale per questi nostri antenati: ci sono angoli dove gli elementi hanno reso la costa accogliente anche per dei pescioni lunghi e pesanti come i nostri 5 kayak.
Su questo scoglio piatto ai piedi di una base militare, poco fuori dal porto mercantile di Pola, abbiamo prolungato la sosta per il pranzo finché il senso di colpa non ha preso il sopravvento: siamo venuti fin qui per pagaiare, mica per bighellonare!


Ma anche per gozzovigliare! L'ora migliore è quella del primo mattino, quando Gregorio ci dava la sveglia poco prima del sorgere del sole, appena in tempo per smontare il campo senza dare nell'occhio. Poi, al riparo della macchia mediterranea e su un tappeto di aghi di pino ci siamo impegnati a fondo per smaltire la cambusa stivato a bordo. Riuscendoci. Chissà perchè, ma non c'è modo di perdere peso, anche pagaiando per 60 chilometri in 4 giorni...
Un bellissimo racconto di Beatrice pubblicato sul sito del CKF racconta lo stesso viaggio con tanti altri particolari che ho dimenticato o volutamente taciuto: buona lettura!


Last year we cannot gothere, finally this month we paddle in Istria. Short trip, just four sunny days.
In very good company: five friends, Mauro,Guido, Beatrice, Gregory and me. Rather than kayaking for long distances, we wanted to stay together, to talk and dream. We left the car in the parking area of ​​the camp Stupice, just outside Premantura, a fishing village with a few colored huts huddled around the bell tower, which is visible from each side of the promontory. This is the extreme part of Istria, the southern spur, the tip of the arrow shot in the northern Adriatic sea. The wildest coastline, closed between Medulin and Pula. It's a little paradise, rich in history and full of natural beauty: trees, islands, caves, coves and beaches. And wind. And caves. We riched Fazana, the little harbour excactly in front of the natural parc of Brioni Islands. And we had interesting meeting!
I thought they were extinct in the Mediterranean, although bays, coves and bays will still bear the name. But the seals are back! We paddle with a seal around Pula for long minutes. At first we thought it was a dolphin, swimming very slow. The pictures show that we did not have hallucinations: a great example of a monk seal, it swam among the boats and seemed quiet, enjoying the sunny day.
On a flat rock near a military base just outside the harbour of Pula, we stopped for the lunch break. There is no way to lose weight, even paddling for 60 miles in 4 days...

25 ottobre 2011

Vado a prendere il caffè da mia mamma

Emilio Rigatti, professore, scrittore, cicloturista, canoista e video-operatore: da quando ha scoperto il kayak da mare non ha più smesso di pagaiare. L'estate scorsa è andato a prendere il caffè dalla madre, pagaiando in solitaria da Aquileia a Padova per 5 giorni. Quest'anno ha navigato i 444 km che separano Trieste da Zara, il prossimo anno forse espatria in Colombia o a Panama, chissà...
Intanto, pubblica un video divertente e commovente di quel primo, indimenticabile viaggio di formazione...
 
Il filmato di Emilio

Emilio Rigatti is a teacher, writer, bike tourist, kayaker and film-maker.
Since he has "discovered" the sea kayak, he has not stopped to paddle anymore. Last summer he went for a coffee to his mum, paddling alone from Aquileia to Padua for 5 days. This year he paddled for 280 miles from Trieste to Zadar, next year maybe he will go to Colombia or Panama...
In the meanwhile, he send out an amusing and touching video about that first, unforgettable sea kayak trip...

10 ottobre 2011

Jornades de kayak de mar en Menorca

Tornare a Minorca è stato emozionante, come un breve salto nel passato.
Due anni fa per realizzare il periplo dell'isola, ora solo qualche giorno per partecipare alla sesta edizione delle Jornades de kayak de mar. Ritrovare i vecchi amici, incontrarne di nuovi, essere avvolti dagli odori intensi della macchia, pagaiare nel vento, scoprire i mille segreti di Minorca: quattro giorni intensi, pieni, divertenti, ricchi di esperienze, incontri, confronti.


Ho fatto il viaggio in aereo da Barcellona in compagnia di una grande amica, Carme Adell, anche lei invitata al meeting internazionale per tenere una conferenza sulle sue tante attività nel mondo del kayak, compresi viaggi, avventure ed allenamenti con persone diversamente abili.
Carlos e Teresa di "Menorca en kayak" ci hanno riservato una stanza nella casa rural dove erano ospitati i 40 partecipanti al raduno: a causa delle condizioni meteo e del forte vento di tramontana hanno potuto pagaiare solo lungo il versante meridionale dell'isola, però il morale era talmente alto che il venerdì mattina sono entrati tutti in acqua per la sessione che ho tenuto su salvataggi e traini.


Il breafing è iniziato proprio quando il cielo si andava coprendo di nuvole nere ed i primi esercizi in coppia li abbiamo eseguiti sotto la pioggia battente. La temperatura dell'acqua era perfetta, specie in rapporto al vento freddo che si andava intensificando, e nonostante l'abbigliamento ancora estivo quasi tutti han trascorso più di tre ore a mollo... Abbiamo così praticato autosalvataggi groenlandesi, salvataggi assistiti, svuotamenti dei kayak, rientri di lato, di poppa, tra i due kayak, di schiena, di pancia e con tutte le possibili varianti.


Siamo poi passati ai traini con la contact line e con la cima di traino, sperimentando le varie tecniche di assistenza in mare ad un compagno in difficoltà, per chiudere con un gioco di gruppo che ha divertito tutti: il traino a cronometro a squadre con la simulazione di un infortunio.
Un applauso spontaneo dell'intero gruppo ha chiuso la sessione in acqua e mi ha sopreso e divertito: il mio spagnolo mi ha aiutato a superare la prova più difficile, catturare l'attenzione! "Es muy comunicativa", mi ha detto sorridendo Javier Knorr, un grande maestro spagnolo e profondo conoscitore della cultura Inuit, tanto da trascorrere ogni anno 4-5 mesi nel sud della Groenlandia.
Non ancora del tutto sazi, abbiamo navigato verso l'Isla d'en Colom per assaggiare il mare gonfiato dal vento, raffiche a 40 km orari che alzavano cavalloni frangenti appena fuori dalla baia protetta di Es Grau. E' stato esaltante sperimentare in gruppo la navigazione d'altura, ancora di più constatare come in tanti fossero stimolati dalle condizioni del mare a praticare appoggi, timonate e persino eskimi. Quel che si dice approfittare del momento...


Purtroppo, le condizioni non ci hanno permesso di proseguire nel pomeriggio con il previsto corso di eskimo, però la conferenza serale è stata un piccolo successo di cui parlo nel blog dedicato al viaggio a Creta. La giornata seguente, in cui l'isola era spazzata dalla tramontana ad 80 km orari, l'abbiamo riservata al turismo di terra, con tanti momenti molto intensi per condividere ancora la passione per il mare. Vedere il faro di Cap Favaritx sommerso dalle onde spumeggianti e non poter mantenere la posizione eretta a causa del vento, ci ha fatto pensare che di tanto in tanto non è male rimanere a terra e che bisogna sempre sapere quando è il momento di farlo.


L'ultima serata è stata la più intensa, con l'estrazione di un kayak rosso fiammante che ha fatto la felicità di una canoista minorchina e con una sessione collettiva sui salvataggi durante la cena conclusiva, utilizzando tovaglioli, saliera, pepiera e stuzzicadenti per simulare kayak, kayakers e pagaie in varie condizioni di mare mosso: illuminante!


Lasciare Isabel, Pep, Celsa, Rahul, Victor e tutti gli altri intenti al barbeque domenicale per andare in aeroporto è stato difficile, però sono tornata a casa carica di emozioni... ed una gran voglia di tornare ancora a Minorca: la prima settimana di ottobre di ogni anno è dedicata alle Jornades, un'occasione imperdibile per scoprire le bellezze dell'isola, una delle più suggestive del Mediterraneo, però dopo quest'ultimo incontro non so se riuscirò ad aspettare così tanto tempo per poter solcare ancora una volta i suoi mari burrascosi!
Gracias a Carlos y Teresa para todo lo que han hecho para mì y... hasta luego!!!

01 ottobre 2011

More certificates

Abbiamo ricevuto in questi giorni un nuovo brevetto.
E' stato stretto un accordo tra Sottocosta e l'Area Acquaviva UISP per il riconoscimento dei "percorsi formativi comuni" ed ai tecnici di kayak da mare è stato inviato un tesserino e l'attestato, accompagnati da una lettera di accompagnamento del coordinatore nazionale Gianni Russo. E' bella la grafica, sono belli i colori, soprattutto è bello il tentativo di accomunare le esperienze. Uno sforzo che speriamo dia buoni frutti.
Indovinello: chi è il kayakista sullo sfondo? ed il kayak? e la pagaia?


Some days ago we received a new certificate.
There is now a deal between Sottocosta national association and Area Acquaviva UISP for the recognition of "the common training" and sea kayak instructors has been sent a card and certificate, with a letter assigned by national coordinator John Russian. Good graphics, beautiful colors, great attempt to unite all the experiences. An effort will produce good results, as we hope.
Riddle: who is the kayaker paddling in the background? and the kayak model? and the paddle?

25 settembre 2011

Menorca otra vez!

Qualche giorno fa è uscito sul blog di "Menorca en kayak" un bel post dal titolo ad effetto: "Un tocco femminile alla VI Jornades". Mi ha incuriosito e sono andata a leggere. Che sorpresa nel vedere tante mie foto insieme a Carme Adell. Ecco svelato il titolo: al raduno internazionale organizzato da "Menorca en kayak" per il sesto anno consecutivo le sessioni tecniche e le presentazioni serali saranno tenute da donne!
Insieme a Javier Knorr, un grande maestro di kayak, profondo conoscitore della Groenlandia ed autore di un manuale in lingua spagnola che vedrò di farmi autografare.
Il programma è molto intenso: dall'1 al 7 ottobre, navigazione continua in campeggio libero intorno all'isola di Minorca, senza dubbio la più bella delle Isole Baleari. Dall'8 al 10, giornate di corsi, incontri, confronti, esercizi e pagaiate. Ci sarà da divertirsi: qualcuno vuole unirsi al gruppo?


Some days ago I red out on the blog "Menorca en kayak" a beautiful post with an effect title: "A female touch to the VI Jornades". Imagine my surprise to see photos of me together with Carme Adell. So the title was disclosed: the international symposium organized by "Menorca en kayak" for the sixth year will be animated expecially by women!
Together with Javier Knorr, a great sea kayak coach, big expert of Greenland and author of a Spanish manual: I hope to came back home with his autograph on my copy.
The program of the meeting is very intense: seven days of navigation around the Minroca island (surely the most beautiful of the Balearic Islands) and than 3 days of courses, exercises and paddles.
I'm sure I'll have a very good time there: does anyone want to join the group?

18 settembre 2011

Interesting video

Piove, governo ladro!
Non siamo usciti in kayak, una pioggia battente ha lavato ogni cosa per due giorni consecutivi.
E' salata la luce, si è allagato il terrazzo, sono più volte partiti gli allarmi dei vicini a causa dei tuoni...
Per contenere la voglia di kayak, abbiamo letto, scritto e guardato video sul kayak.
Stiamo sistemando le foto dell'ultimo viaggio a Maiorca ed i ricordi sono ancora molto forti...
Un ottimo palliativo alle meste giornate autunnali è il bellissimo video di Justine Curgenven sulle Isole del Fuoco realizzato alle Eolie nei due anni passati: ci sono tanti amici di kayak, volti noti e facce sorridenti.
Mentre alcuni stanno affrontando la lunga trasferta per tornare ancora una volta in quelle isole da sogno, rivedere quel mare e quel sole è stato emozionante... anche se chiusi in casa!


It's a rainy day!
We have not paddle this week-end, a beating rain has washed every thing for two days.
To contain the desire of kayak, we have read, written and looked some videos about the kayak.
We're still dreaming about our last summer trip to Maiorca...

A good palliative for the bad weather is the beautiful video realized by Justine Curgenven about the Islands of the Fire in the two past years: there are so many sea kayak friends, smiling faces, blue sea and sun. A good way to came back in those dream islands... even if closed at home!

06 settembre 2011

L'arco della storia: Villefranche - Ventimiglia

Non abbiamo neanche fatto in tempo a disfare i bagagli del viaggio a Maiorca che abbiamo subito ripreso a pagaiare! L'occasione ce l'ha offerta l'amico Toni Pusateri, infaticabile organizzatore di eventi multiculturali, con la prima tappa della manifestazione "L'arco della storia: da Villefranche-sur-mer a La Spezia", pensata in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia.


Siamo stati ricevuti dal sindaco della ridente cittadina nizzarda e siamo rimasti ospiti del locale circolo velico.
Anche se la notte trascorsa in un'unica camerata sotto la volta a botte in mattoni rossi delle sale dei vecchi cantieri navali è stata funestata dai rumori molesti di qualcuno dei partecipanti, immediatamente scoperto e deferito al consiglio superiore dei kayakisti silenziosi.


L'organizzazione impeccabile di Toni ha reso l'evento particolarmente animato, allegro e divertente.
Ogni kayak è stato dotato di bandierine commemorative dell'evento, con il bellissimo logo disegnato da Carlo Pezzana e la bandiera italiana. In attesa dell'arrivo di alcuni kayakers francesi ho colto l'occasione per un auto scatto nell'oblò di un motoscafo ancorato in porto.


La pagaiata in mare è stata lunga, 37 km tra ondicelle irriverenti, scrosci di pioggia e qualche folata di vento contraria. Un paio di traini hanno reso più animata la giornata. Dopo una prima sosta in territorio francese, una pianta di fichi alle porte di Ventimiglia ha sfamato "l'italica flottiglia", che si è subito riversata al ristorante.


Le cameriere gentili e sorridenti devono aver pensato che eravamo in mare da chissà quanto tempo perchè in un attimo abbiamo fatto sparire cozze, fritture e abbondanti piatti di pasta col pesto! Uscendo ci hanno detto che siamo stati "facili da gestire"!


Chissà se la pensa così anche Toni: il secondo giorno ha visto prendere il mare a  4 kayak soltanto.
Gli altri si sono fatti intimorire dal mal tempo ed impensierire dal recupero dell'auto lasciata a Villefranche.
In due però hanno riscattato l'onore dell'intero gruppo, pagaiando fino a San Remo, seconda tappa prevista dell'escursione, e tornando indietro a Ventimiglia dopo un paio d'ore.
Quando la passione per il kayak fa superare i confini geografici è sempre una buona cosa!!!