IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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27 maggio 2011

Great friends, great tides, great week!!!

Dopo più di due settimane dal mio rientro, riesco finalmente a scrivere qualcosa sul Simposio di Anglesey che ho avuto la fortuna di seguire anche quest'anno (per la terza volta) dal 30 aprile al 10 maggio. E' stata una settimana lunga e faticosa: sono rientrata con una nuova collezione di lividi multicolore e con un monte ore di sonno arretrato che riuscirò a recuperare chissà quando. Ma ho anche fatto il pieno di esperienze, emozioni, conoscenze, risate...e pagaiate! Per poter seguire tutti i corsi in programma ho anche prolungato il soggiorno, posticipato il volo aereo e cambiato il biglietto ferroviario: il costo e la fatica aggiunti ne valevano comunque la pena! E' stata davvero una gran bella settimana!


Ad Anglesey si respira un clima di incredibile eccitazione collettiva, di profondo rispetto reciproco, di grande passione condivisa: kayakers famosi e di grande esperienza pagaiano insieme ad illustri sconosciuti che magari affrontano per la prima volta le correnti di marea o i salvataggi in mare mosso. Navigano tutti insieme nelle stesse acque e poi a terra se la raccontano fino a notte fonda. Tutti ascoltano i discorsi di tutti, ognuno ha qualcosa da raccontare, qualcuno vuole saperne di più: si pagaia, si ride, si capisce... il mondo del kayak da mare è talmente vasto che non si finisce mai di scoprire nuovi aspetti!
L'argomento di conversazione principale, e forse unico, è il kayak da mare, ovviamente, e tutti riportano le esperienze fatte durante il giorno in questo o quel posto, gli errori commessi nel surf sulla tale onda oppure i salvataggi ben riusciti nella tale baia o ancora dello sbarco sulle rocce, dei traini in corrente, delle traversate...


Anglesey è l'Università del kayak da mare! E' uno dei simposi più seguiti e partecipati d'Europa, uno dei più economici e sicuramente uno dei più conosciuti a livello internazionale: propone corsi di navigazione, eskimo e salvataggi, acque mosse e correnti di marea, riparazione del kayak, gestione degli incidenti, pagaiata in avanati per principianti, escursioni lungo costa, giochi groenlandesi e prove di decine di modelli diversi di kayak da mare. Vanta insegnanti del calibro di Nigel Dennis, Simon Osborne, Philip Cleg, Fiona Whitehead, Trys Morris, Rowland Wollven, Lester Matthews, Phil Hadley e ancora Jenn Kleck dagli Stati Uniti, Sonja Ewen dall'Irlanda, Renè Schellenberg dalla Svizzera, Axel Schoevers e Nico Middelkoop dall'Olanda, Peter Nicolai dalla Germania, Sara e Johan Wagner dalla Svezia, Ana e Marc Alcober dalla Spagna, solo per citarne qualcuno con cui ho avuto il piacere di pagaiare...


I primi due giorni sono dedicati al simposio vero e proprio, con talmente tanti corsi che è difficile scegliere quale seguire. Durante la settimana, invece, vengono proposti i vari corsi BCU, dal più elementare 2 stelle al più impegnativo 5 stelle e ce n'è per tutti i gusti: corsi teorici di navigazione costiera ed in acque aperte, studio delle correnti di marea, uso corretto del VHF, corsi pratici di sicurezza e salvataggi, esami per tutti i livelli, prove in acqua con diversi tipi di canoa. Non mancano mai le escursioni giornaliere o le brevi traversate alle isole vicine, che possono diventare anche molto impegnative in ragione delle correnti e dei venti domintanti. Per finire, la ciliegina sulla torta: due giorni di corso sulle correnti di marea più famose del regno, quelle lingue d'acqua spumeggiante che imbiancano il mare tutto intorno all'Isola di Anglesey, un grandissimo parco giochi per il kayak!


Il simposio è ospitato presso l'attrezzato centro per le attività all'aperto di Anglesey, un grande ostello immerso nel verde delle dolci colline gallesi a due passi dal mare: ha camere miste al piano superiore per una quarantina di persone (io ho avuto la fortuna di dividere la stanza con tre ragazze meravigliose!), cucina comune per i liberi campeggiatori, ampio salone centrale per la colazione e al cena e varie sale di lettura per le riunioni di gruppo. Intorno al centro, dotato di servizi per i camper, docce calde e locali per stendere l'attrezzatura, razzolano galline, conigli e caprette, e lo spettacolo delle tende piantate in ordine sparso e dei kayak perfettametne allineati tra i cespugli è uno di quelli che non si dimenticano più!
L'unica pecca è la cucina, incolore ed inodore, insipida da mettere tristezza ma fortunatamente abbondante: sfamare 200 kayakers può diventare un'attività pericolosa.


Gareth, un amico norvegese che ritrovo tutti gli anni, dice che gli sembra un campeggio scout: è tutto organizzato nei minimi dettagli, dalla sveglia alla prima colazione, dall'incontro delle 9 per organizzare i gruppi al carico dei kayak sui carrelli, dal luogo prescelto per andare a giocare all'orario di rientro alla base, dalla cena al programma fitto fitto delle serate. A te non resta che pagaiare!
Pagaiare e fotografare, pagaiare e filmare, pagaiare e raccontare, pagaiare e ridere, pagaiare e programmare nuove avventure con nuovi amici in nuovi angoli del mondo!!!
Quest'anno, stando comodamente seduti sulle poltroncine del teatro cittadino, abbiamo seguito le avventure di Eila Wilkinson nel suo giro dell'Irlanda, di Simone Osborne nel suo viaggio in Corea del Sud e poi ancora spedizioni in Tasmania, Groenlandia e...


La cosa che mi ha più colpito ed emozionato è stata la grande considerazione che tutti hanno di tutti: i grandi maestri ti ascoltano e ti consigliano, accettano i tuoi pensieri ad alta voce ed i tuoi consigli. Si discute serenamente di tutto, dalla cima di traino più efficace alla risalita in kayak più veloce, dal miglior modo di entrare in corrente all'attrezzatura necessaria per l'escursione notturna, dalla misura dei moschettoni al paraspruzzi ideale. Si affrontano ogni giorno decine di argomenti diversi e da ogni conversazione si può imparare qualcosa di nuovo... Io ho trovato anche grande comprensione per la mia scarsa proprietà di linguaggio ("Il tuo inglese è certo megliore del nostro italiano") e tanto incitamento per i miei  sforzi di comunicazione ("Insegnare in una lingua diversa può essere frustrante, ma la lingua del kayak può essere universale"); inoltre, ho vissuto una assoluta parità uomo-donna (qualche aneddoto sulla mentalità italiana ha fatto increspare la fronte a più di qualcuno...) ed una sincera solidarietà tra "colleghi", del tutto priva di invidia, gelosia e prevaricazione!


L'atmosfera che si respira ad Anglesey nei lunghi giorni del simposio è di totale condivisione della passione che ci avvicina tutti al kayak e al mare, nel pieno rispetto della natura e delle regole di sicurezza. E anche le differenze caratteriali e culturali sono vissute come un arricchimento che può permettere al gruppo di crescere e migliorare... Ho imparato tantissimo dai ragazzi con cui ho seguito il corso di quattro giorni per insegnante di primo livello, perchè è stato incredibilmente istruttivo vedere con quanta passione, attenzione e divertimento ognuno faceva del suo meglio per trasmettere agli altri l'amore per il kayak da mare!
Mi è rimasta impressa la frase introduttiva del sillabus per il 5 stelle che più o meno recita così: "questo brevetto non è riservato ad una ristretta elite ma è aperto ad ogni canoista che abbia pagaiato in diverse condizioni e che può ottenerlo entro tre anni "...


Prima di partire avevo pensato che sarebbe stato il mio ultimo anno ad Anglesey: sono troppo vecchia e troppo stanca per affrontare ancora queste settimane intensive di studio e pratica del kayak da mare. Poi mi è bastato passare le prime ore in acqua per ricredermi: voglio tornarci anche il prossimo anno!
Avevo il collo segnato dalla muta stagna ancora troppo stretta, le mani piene di vesciche e calli per avere cambiato pagaia, le gambe indolenzite per il pozzetto stretto del Romany basso volume e le spalle doloranti per la nuova pagaia moderna (per una volta, niente groenlandese, sigh!): incredibilmente, ho dimenticato tutti i dolori non appena ho affrontato la prima tidal race!
Puro godimento, come direbbero gli amici norvegesi!


After more than two weeks, I finally succeed in writing something about the Anglesey Symposium that I was so lucky to attend this year (for the third time) since April 30 to May 10.
It was a long and fatiguing week: I came back home with a new collection of multi-colour bruises and I was asleep on my feet. But I came back also full of enthusiasm! To be able to attend all the scheduled courses, I have also prolonged the stay, postponed the flight and changed the railway ticket: good choise indeed! It was a really great week!
 A the Anglesey Symposium there is a special atmosphere of unbelievable collective excitement, of depth mutual respect, of great shared passion: famous kayakers with big experience go paddling together with beginners for the first time into the tides or moving water. They paddle all together and once on the land they chat the night long about sea kayak! Everybody listen to everybody... the sea kayak world is so vast that it is a never ending story!



Anglesey is the University of the sea kayak: you can find courses about navigation, rolling and rescues, moving waters, tidal race and over falls, kayak repair and crash&bash, incident management, forward paddling, daily and half-daily paddles for pleasure, Inuit games and demo kayaks. You can meet the best coaches: Nigel Dennis, Simon Osborne, Philip Cleg, Fiona Whitehead, Trys Morris, Rowland Wollven, Lester Matthews, Phil Hadley and more Jenn Kleck from the United States, Sonja Ewen from Ireland, Renè Schellenberg from Switzerland, Axel Schoevers and Nico Middelkoop from Netherlands, Peter Nicolai from Germany, Sarah and Johan Wagner from Sweden, Ana and Marc Alcober from Spain, just to named someone I've the pleasure to paddle with...


The first two days are devoted to the real symposium, with so so many courses that it is difficult to choose. During the week, are proposed the various BCU courses, from the most elementary 2 stars to the most binding 5 stars and some more: coastal navigation and open ocean navigation, correct use of the VHF, foundation safety and rescues training, assessments, daily paddles and so on. To a perfect end, two days of tidal race and over falls course, a big fun in a big sea!
The symposium is organizes at the Anglesey Outdoord Center, a big hostel in the green of the sweet Welsh hills not far from the sea: mixed rooms for about forty people (I was so lucky to have three marvelous room mates!), a coomon kitchen for the free campers, an ample main room for breakfast and dinner and reading rooms for the meetings. Around the center, endowed with services for the campers, warm showers and more services, hens and rabbits going around the jumble tents and the multi coloured kayaks.


Gareth, a Norwegian friend that I meet there every year, says that it seems a scout camping: it is everything perfectly organized, from the clock alarm to the breakfast, from the morning meeting to kayak's trailers, from the selected place to the dinner and the dense program of the evening lectures. You have just to do one simple thing: paddling!
Paddling and taking pictures, paddle and filming, paddling and chating, paddling and laughing, paddling and programming new adventures with new friends in new angles of the world!!!
This year, being comfortably sat on the city theater, we have followed the adventures of Eila Wilkinson in her trip around Ireland, of Simone Osborne in his trip around South Korea and then still expeditions to Tasmania, Greenland and...


The thing that has me more stricken and excited has been the great consideration that everybody have of everybody: the great coaches listen to you and recommend you, accept your thoughts and your suggestions. You can serenely discuss of everything, from the most effective towing to the quickest re-entry, from the good way to enter into the tide to the best equipment for the nigh paddle, from the best size for the karabiners to the ideal spray skirt. They face every day about ten different matters and from every conversation something can be learned again... I have also found great supporting for my poor English ("Your English is better than our Italian") and so much incitement for my communication efforts("Teach in a different language can be frustrating, but the kayak language can be universal"); besides, I have lived an absolute equal condition between men and women (something very different form the so called macho-men Italian culture...) and a sincere solidarity among "collegues", entirely deprived of envies, jealousy and embezzlement!


The atmosphere that you can breathes in Anglesey is a total sharing of the sea kayak passion, in deep and full respect for the nature and the safety rules. And also the cultural and personal differences are considered an enrichment that can allow the group to grow and to improve... I've learned so much with the guys of the Level 1 Coauch course: it has been incredibly instructive for me to see with how much passion, attention and fun each one made his better to transfer his love for sea and paddle!
It is so inspiring the introduction of the 5 star guidance notes: "the award should not be seen as the preserve of a few elite performers but it is envisaged that a committed club paddler, sea kayaking regular in a suitable range of situations, sea areas and conditions should be able to obtain this award within a period of three years"...


Before leaving I had thought that it would have been my last year at the Anglesey Symposium: I am too old and too tired to still face these intensive weeks of sea kayak study and practice. Once in Anglesey, it has been enough for me to spend the first hours into the water to retract me: I want to came back next year too!
I had the neck still marked by the dry suit, the hands full of bladders because of the new paddle, the legs numbed for the narrow cockpit of the low volume Romany sea kayak and the shoulders painful because of the Europe paddle (no Greenland paddle, sigh!): all incredibly disappeared as soon as I have faced the first tidal race!
"Puro godimento", as the Norwegian people would say!

25 maggio 2011

Little book, precious gift

Qualche giorno fa ci è stato recapitato un pacco voluminoso e pesante.
Lo aspettavamo da un pò di tempo e siamo stati contenti di riceverlo: Arnaldo Bonazzi ci aveva anticipato con una mail che ci avrebbe inviato una cinquantina di copie del suo libretto sul kayak da mare, un'offerta generosa ed irrinunciabile che ci ha molto emozionato.
Uno dei libretti è per me, uno dei primi stampati nel lontano giugno del 1999, e la dedica è tanto preziosa quanto il suo contenuto, poche nozioni sintetiche e chiare sulla pratica del kayak da mare.
Arnaldo è uno dei padri fondatori del kayak da mare italiano ed uno degli appassionati cultori della sua terra, il Salento, che esalta nel suo blog, prontamente inserito nell'elenco dei nostri amici!


Some days ago, a voluminous and heavy package has been delivered to us.
We waited for it and we have been very happy to receive it: Arnaldo Bonazzi had e-mailed us that he would have sent us about fifty copies of his book about sea kayak, a generous offer that it has us very excited.
One of the books is for me, one of the first printouts in distant June of 1999, and the dedication is as precious as its content, few synthetic and clear notions about the sea kayak practice.
Arnaldo is one of the "old founder fathers" of the Italian sea kayak movement and one of the enthusiast man of his land, the Salento on the East South of Italy, that exalts in his blog, immediately inserted in the list of our friends!

23 maggio 2011

Relaxed paddle

Sabato scorso, approfittando della giornata di sole, abbiamo raggiunto degli amici sul Lago di Lugano per una pagaiata rilassata da Lavena Pontetresa a Brusimpiano, con un giretto nei dintorni... pochi chilometri, brezza leggera ed un caldo torrido ci ha fatto capire di essere finalmente entrati nella bella stagione!
Talmente tanto caldo che ho potuto finalmente sfoggiare il nuovo cappello di Captain Jack che ho riportato dal viaggio in Israele...
Piccoli di cigno e folaga i nostri incontri più frequenti, ma anche i motoscafi che cominciano a rumoreggiare sul lago; una pausa pranzo sul prato svizzero, una birra nel primo pomeriggio ed un rientro tranquillo.
Abbiamo lasciato il bianco Greenland 550 di Cs Canoe presso la sede di Sullacqua, a disposizione di chiunque sia interessato ad una pagaiata sul nuovo modello groenlandese!


Last Saturday, taking advantage of the sunny day, we have reached some friends on the Lugano Lake for a relaxed paddle from Lavena Pontetresa up to Brusimpiano, with a stroll in the outskirts... few kilometers, light breeze and a torrid heat have made us understand that is finally arrived the warm season!
So warm that I have been able to finally show off the new hat offered my by Captain Jack in Israel...
Smalls of swan and coot were our more frequent meetings, but also the motorboats that start to bluster on the lake; a break lunch on the Swiss lawn, a beer in the first afternoon and a calm reentry.
We have left the withe Greenland 550 made by Cs Canoe at the center of Sullacqua sea kayak association, to all of you interested in testing the new Italian sea kayak Greenland model!

20 maggio 2011

Pa.Ri.Gi. paddles

Le pagaie Pa.Ri.Gi. sono prodotte da Giancarlo Gianelli, un personaggio davvero fuori dal comune che abbiamo avuto occasione di conoscere una sera di qualche mese fa alla piscina di Besozzo.
Era venuto apposta per presentarci il suo ultimo progetto: le PAgaie RInnovate GIanelli, un acronimo che svela molto della filosofia costruttiva del suo nuovo marchio. L'intento di Giancarlo, infatti, è quello di coniugare le antiche linee costruttive groenlandesi con le recenti teorie dinamiche: da anni appassionato di modellismo aereo, ha applicato alle pale qualche interessante innovazione.


Giancarlo ci ha consegnato le due prime pagaie prodotte con la richiesta esplicita di testarle in acqua e la scorsa domenica sul Lago di Como è stata un'occasione eccellente per maneggiare le nuove Indy e Fly, i nomi assegnati ai due modelli in lavorazione.
La Indy è certamente la più innovativa delle due, con la pala che richiama il cucchiaio delle pagaie moderne: fornisce un'ottima propulsione, una passata potente ed un'estrazione pulita. Basta prenderci un pò la mano che la velocità di crociera aumenta decisamente, mantenendo inalterate le caratteristiche peculiari della pagaia groenlandese: scarsa resistenza al vento, elasticità ed ottima prestazione nelle lunghe escursioni.
La sensazione è stata sorprendente ed entusiasmante: una gran bella pagaia per mantenere delle andature sostenute anche in condizioni ambientali impegnative...


La sorella minore Fly è una pagaia leggera e maneggevole, adatta ai piccoli pagaiatori (donne e bambini, per esempio), molto sottile alle estremità tanto che sembra una lama che taglia l'acqua. Avevamo già avuto occasione di provarla in piscina per l'esecuzione delle varie manovre di eskimo e sembrava di non avere in mano quasi niente, uno vero "stuzzicadenti", come direbbero i detrattori della pagaia groenlandese. Nel lago mosso e ventoso si è comportata altrettanto bene, infilando le onde con decisione, assicurando un buon appoggio e lavorando in silenzio sia nella fase di immersione che in quella di estrazione.
Il giudizio positivo sulle pagaie Pa.Ri.Gi. deriva anche alla cura maniacale dei particolari, dalla lavorazione del legno (che nasconde anni di lavoro in falegnameria) alla rifinitura delle vernici (scelte con cura ed attenzione all'ambiente) alla consegna: ogni pagaia ha una sua custodia realizzata in un materiale particolare per proteggerla dal sole, il vero nemico della nostra fedele compagna di avventure in kayak!
Giancarlo sarà a Bibionekayak dal 2 al 5 giugno 2011 per presentare in anteprima le sue pagaie e siamo sicuri che ci sarà una lunga fila di curiosi per provare a pagaiare con Indy e Fly nella acque della laguna...


We've received two new Greenland paddles realized by the Italian sea kayaker and carpenter Giancarlo Gianelli: he wants to combine the ancient Greeland lines with the modern skills and he applies to his Pa.Ri.Gi. paddles the rules of the air modelling.
We've met him some time ago in the swimming pool in Besozzo, where he has come to present his new project: remodeled paddles, and the Italian acronym means excactly "PAddle-RInew-GIanelli (that is his surname... ok,ok, re-new with E!).
Indy and Fly are two interesting new Greenland paddles that we tested last Sunday with great satisfaction: Indy is the most renewed paddle, with a special line to recall the wing paddle: you can fell a strong push and the speed is suddenly increase; good paddle for long distances even in challenging conditions...
Fly is the little sister, very thin and light, like a blade in the water, perfect for little paddlers, women or childs, for example; we've tested it for the first time in the swimming pool to practise the Greenland rolls and you can really imagine to have quite nothing on your hands, a sticky paddle endeed!
Giancarlo will be presenta at Bibionekayak from 2nd to 5th of June 2011 and we surely help him to promote his new brand: so, test it and have fun!

16 maggio 2011

Kayak test day...

Non potevamo scegliere giorno migliore: previsioni meteo disastrose fino al giorno prima, davano per domenica tempo variabile, vento e pioggia a seconda delle bizze di Crono, dio del tempo.
La maratona del Lario che ogni anno Luciano organizza sulle sponde del più bello dei grandi laghi del nord, è diventata naturalmente una lunga battaglia contro vento da Onno a Bellagio e poi una felice galoppata in favore di vento per rientrare al punto di partenza.


Nove amici si sono ritrovati alle nove di mattina e dopo un'abbondante colazione al bar del campeggio si sono armati di santa pazienza per risalire il vento: costante a 10 km orari, con raffiche tra i 26 ed i 33, stabili per l'intera giornata. In compenso, niente pioggia ed un sole pieno ad illuminare le cime rugose della Grigna.
Noi avevamo un motivo in più per esultare: il nuovo kayak Greenland 550 della CS Canoe che finalmente Sandro Spagnol ci ha consegnato per una prova in acqua. Una prova coi fiocchi, vista la giornata!


Mauro ha cavalcato le onde con evidente soddisfazione, testando la (IN)stabilità del kayak e la sua manovrabilità, perfetto compromesso tra un buon kayak da eskimo ed un buon kayak da escursione: linee slanciate secondo la classica tradizione groenlandese e ponti bassi ma non troppo per assecondare la necessità di carico per viaggi di qualche giorno.
La barca sull'acqua si comporta egregiamente, taglia bene le onde di prua e serfa allegramente su quelle di poppa, ha una buona deriva posizionata all'estremità inferiore della poppa ed un nuovo sistema di fori passanti per le cime tientibene che rendono i ponti funzionali ed essenziali al tempo stesso.
Il pozzetto è abbastanza ampio per gli imbarchi e gli sbarchi in velocità, con due comode ali per le ginocchia che aumentano il controllo dell'imbarcazione ed un seggiolino che Mauro ha trovato tra i pochi adatti alle sue preziosissime ossicine...


Arrivati a Bellagio, mentre il vento rinforzava con raffiche che facevano cigolare i kayak adagiati sullo scivolo di ciottoli tra le Lucie in secca, i più volenterosi si sono concessi una lunga passeggiata in paese, sfoggiando vestiti civili particolarmente eleganti, vista la zona notoriamente famosa per il turismo di elite.
Io ho navigato sul nostro vecchio Greenland della Tahe Marine ma non mi sono azzardata a pagaiare con la Lendan divisibile che sempre Sandro mi ha dato in prova per "iniziare a scoprire i (dis)piaceri della pagaiata moderna": visto il vento, ho preferito mantenere il controllo della situazione e divertirmi a surfare tra le onde lacustri con le nuove fiammanti pagiae Pa.Ri.Gi.
Ma questa è tutta un'altra storia, che merita un post a parte... quanto prima!!!


What a wonderful day for a kayak test: disastrous forecast for the day before, on Sunday we have had a variable weather, wind and rain depending on the whims of Cronus, the god of time.
The lake marathon organized every year by Luciano on the most beautiful of the great lakes of the north, has become a long battle against the wind  from Onno to Bellagio, and then a happy ride on the way to came back.
Mauro has paddled the waves with evident satisfaction, testing the (in)stability and maneuverability of the kayak, a perfect compromise between a good roll kayak and a good navigation kayak: slim lines according to the classic Greenland tradition and lower decks, but not too much, so to realize a some day trip.


Nine friends gathered at nine o'clock in the morning and after a hearty breakfast at the camping bar, we were armed with holy patience to go upwind: constant wind at 5 knots, with gusts between 13 and 16, stable for the entire day. On the other hand, no rain and full sun to light the tops of the rough Grigna mountains.


We had a good reason to be excited: the new kayak called "Greenland 550" designed by Canoe CS that Sandro Spagnol finally gave us for a day test: a good test endeed, considering the day!
The boat behaves very well on the water, both with waves from the bow and the stern; it has a good skeg and a new system of holes that make the deck functional and essential at the same time. The cockpit is large enough for launching and landing, with two comfortable wing for the knees that increase the control of the boat and a seat that Mauro has found one of the few suitable for his precious little bones...


Once in Bellagio, while the reinforced wind threatened the kayaks on the shingle slides between the other boats, the more willing of us were granted a long walk to town, dressing civilian clothes particularly elegant, due to the area well known to be the favourite place for the elite tourism.
I paddled our old Greenland Tahe Marine, but I didn't use the Lendal split paddle that Sandro gave me for a test: to"start to discover the (dis)pleasures of the modern paddling".
Depending on the wind, I preferred to maintain the control and have fun surfing the waves with the brand-new lake Greenland paddle called Pa.Ri.Gi.
But that's another story that deserves a separate post... quite soon!

10 maggio 2011

On the Como Lake...

Questo fine settimana è la volta del Lago di Como.
L'intenzione era di imbarcarci a Como, dallo scivolo antistante Villa Olmo. Tuttavia, la grande quantità di ragazzi e di turisti in visita alla villa, ci ha convinto a spostarci e farlo da quello di Tavernola, un paio di chilometri a nord della città.


Abbiamo subito attraversato il lago, poi costeggiato fino quasi a Careno, riattraversato verso la punta di Laglio e poi... dato sfogo al nostro appetito... con caffè finale preparato sul posto... e liquorino a chiudere il tutto...
Dopo il necessario riposo... siamo ripartiti e abbiamo costeggiato fino alla Punta di Tavernola, poi riattraversato il lago per costeggiare il Golfo di Como in senso antiorario e rientrare quindi al punto di partenza, con una percorrenza totale di 27 Km.


Tutta la giornata è stata caratterizzata da un intenso sole caldo e, come si conviene ad una "pagaiata da manuale", da una leggera brezza... sempre contraria, sia all'andata che al ritorno.
Tuttavia, la brezza e la temperatura dell'acqua ancora un po' fresca, hanno contribuito ad attenuare questa prima giornata di caldo.
Grazie Daniela, Elisabetta, Enrico, Giorgio e Luciano per la bella giornata trascorsa in vostra compagnia...


This weekend is the Como Lake turn.
The intention was to launching near Olmo Villa in Como. However, the large number of boys and tourists visiting the villa, convinced us to move on and do it from Tavernola, a mile north of the city.


We immediately crossed the lake, then coasted up to almost Careno, crossed to the Laglio Head and then ... we gave vent to our appetite ... with the coffee final preparation on the place... and a liqueur to close all...
After the necessary rest ... we left and we coasted up to Tavernola Head, then recrossed the lake to counterclockwise coast the Como Gulf and then go back to the starting point, with a 14 NM paddled.


The whole day was characterized by an intense hot sun and, as befits a "paddle manual", by a contrary slight breeze... always, both the outward and the return.
However, the breeze and the fresh water temperature, helped us to alleviate this first hot day.
Thanks to Daniela, Elisabetta, Enrico, Giorgio and Luciano for the beautiful day spent with you...

04 maggio 2011

Another excursion on the Maggiore Lake

Tatiana è ad Anglesey, diversi altri amici sono all'Isola di Capraia (beati loro...), altri ancora hanno vari impegni famigliari... e i pochi rimasti, cosa altro potevano fare se non uscire in kayak?
Così Elisabetta, Giorgio, Henry (che finalmente è ritornato in Italia) ed io, nella tarda serata di sabato abbiamo concordato una uscita sul nostro sempre bello Lago Maggiore.
Il tempo, a dispetto delle previsioni che avevano decretato piogge e cataclismi vari, ci ha regalato una bella giornata di sole, facendoci ritrovare a sera tutti abbondantemente abbrustoliti.


Siamo partiti dalla nostra solita spiaggia di Cerro di Laveno con l'intenzione di arrivare fino a Caldè, attraversare su Ghiffa, costeggiare dall'altra parte fino alla punta di Verbania, e poi attraversare nuovamente su Cerro.
Dopo avere costeggiato il Golfo di Laveno, abbiamo incontrato i resti di una cava e dei suoi sistemi di caricamento della sabbia sui barconi. E' stata poi la volta del Sasso Galletto, una stele di roccia che si erge a pochi metri dalla riva e che si offre sempre suggestiva ai nostri occhi.
Sul nostro lento avanzare ha sempre vigilato la Rocca di Caldè, che negli anni abbiamo ormai visto decine di volte, ma che ci regala sempre una visione spettacolare.


In una spiaggetta sotto di essa, ci siamo fermati per la pausa pranzo, concedendoci poi anche una passeggiata in paese per un buon caffè.
Il cielo intanto iniziava a coprirsi con dense nuvole scure che si affacciavano da dietro la montagna, quasi ad invitarci a riprendere la navigazione... così siamo ripartiti e abbiamo attraversato il lago. Per fortuna l'addensamento nuvoloso è durato poco e dopo una mezz'ora è ricomparso il sole.


Da Ghiffa a Verbania è stato un susseguirsi di giardini fioriti multicolori che emanavano profumi così intensi e dolci da diventare per me quasi fastidiosi.
Alla punta di Verbania, consultata la percorrenza effettuata, abbiamo deciso di fare una lunga traversata fino a Santa Caterina del Sasso e, dopo aver costeggiato un piccolo bosco di mangrovie, siamo rientrati a Cerro, dopo una percorrenza totale di 28 Km.
Ringrazio tutti i compagni di pagaiata per la splendida giornata trascorsa insieme, e poi per l'immancabile birra e per la successiva buona pizza ristoratrice...
Alla prossima...


Tatiana is at Anglesey, several other friends are at the Capraia Island (lucky them...), others have various family commitments... and the few remaining, what else could they do if not kayaking?
So Elizabeth, George, Henry (who is finally returned to Italy) and I, in the Saturday late evening, we agreed an kayak exit on our beautiful Maggiore Lake.
The weather, despite of the rains and various cataclysms forecasts, gave us a beautiful sun day, so to be in the evening we all thoroughly roasted.


We launching from our usual Cerro of Laveno beach with the intention to reach Caldè, crossing to Ghiffa, coasting the other shore to the Verbania Promontory, and then cross back to Cerro.
After coasted the Laveno Gulf, we met the remains of a quarry and its sand load systems on barges. It was then the Galletto Stone turn, a rock pillar that stands a few meters from the shore and which always offers itself very suggestive to our eyes.
Our slow progress was always guarded by the Caldè Rock, which over the years we have seen dozens of times, but always gives us a spectacular view.


In a small beach below it, we stopped for lunch, then we granted us a walk in the country for a good coffee even.
Meanwhile, the sky began to cover itself with dense dark clouds emerging behind the mountain, almost to invite us to resume navigation... so we left and we crossed the lake. The thickening clouds did not last long fortunately and after half an hour, the Sun has reappeared.


From Ghiffa to Verbania was a colorful flower gardens succession, emanating smells so sweet and intense, almost become annoying to me.
At the Verbania Promontory, consulting the covered distance, we decided crossing to Saint Caterina of the Stone and, coasted a small mangroves wood, we came back to Cerro, after 15 NM covered.
I thank all the paddle fellow for the wonderful day together, and then for the ubiquitous beer... and for the following good pizza...
To the next one...

01 maggio 2011

My third Anglesey Sea Kayak Symposioum!

Ancora una volta vado ad Anglesey!
Nel cuore del Galles, si allunga verso il mare d'Irlanda questa bellissima penisola verde che ospita ogni anno uno dei più conosciuti ed apprezzati incontri di kayak da mare: Nigel Dennis organizza intorno all'Anglesey Outdoors un'infinità di corsi per i duecento partecipanti che affollano il centro per un'intera settimana.
Atmosfera rilassata, corsi impegnativi, presentazioni serali di viaggi ed avventure ai quattro angoli del mondo: una sorta di paese dei ballocchi del kayak da mare, con decine di modelli diversi da testare sulle tidal races, con amici vecchi e nuovi accorsi da mezza Europa (e non solo!), con insegnanti tra i più preparati del mondo, con escursioni e corsi lungo uno dei tratti di costa più belli del paese e con continui confronti sui più disparati aspetti dell'andare per mare in kayak!
Colazione, pranzo e cena con un unico piatto di portata: il kayak da mare!
Ma io non ho ancora fatto indigestione...


Once again at the Anglesey Sea Kayak Symposium!
In the heart of Wales, stretches out over the Irish Sea, this beautiful green peninsula annually hosts one of the best known and most popular sea kayak meetings: Nigel Dennis organized around the Anglesey Outdoors a multitude of courses for hundreds of participants that crowd the center for a long busy week. Relaxed atmosphere, challenging courses, evening lectures about trips and adventures to the four corners of the world: a sort of amusment park for sea kayakers, with dozens of different kayaks to be tested on tidal races, with new and old friends caming from all over Europe (and more!), with the best coaches in the world, with paddles and courses along one of the most beautiful coastline in the country and with all day long chats about so many different aspects of sea kayaking!
Breakfast, lunch and dinner with a single dish: the sea kayak!
But I have not yet had enough...