IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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30 gennaio 2014

A long week-end around Palmaria Island...

E' proprio vero che non si deve andare lontano per trovare la felicità.
Non c'è neanche bisogno di andare dall'altro capo del mondo per trovare posti incantevoli.
E soprattutto non è tanto importante il viaggio che si compie quanto piuttosto con CHI si viaggia...

Sabato all'imbarco, eravamo solo in quattro: Riccardo, io, Mauro e Francesco...
La scusa per questo lungo fine settimana in kayak alla Palmaria era il compleanno dell'Uomo di Ferro: 62 lune che valeva la pena di festeggiare in buona compagnia in uno degli angoli più suggestivi della riviera ligure, un'isoletta appena fuori il golfo di La Spezia, praticamente a due passi (o quasi) da casa...

Effetti delle recenti mareggiate: tanti tronchi in spiaggia e tantissima schiuma in mare...
Una breve finestra di bel tempo ci ha regalato un sabato ed una domenica di sole splendente.
Le mareggiate delle giornate precedenti avevano riempito le spiagge di detriti ed il mare di schiuma. La brezza leggera da nord calava verso l'ora di pranzo ed invertiva la direzione nel tardo pomeriggio. Il cielo rimasto di un blu intenso fino al lunedì mattina... e non ha mai piovuto!

Abbiamo contato decine di navi in ingresso, in uscita e all'ancora...
Da Marinella di Sarzana ci siamo diretti a Monte Marcello e costeggiando le sue splendide spiagge nere (dove due ragazze prendevano il sole in costume!) abbiamo fatto una prima sosta per il pranzo a Tellaro.
Abbiamo traversato con tutta calma il golfo intasato come non mai di petroliere per raggiungere la Palmaria prima del tramonto, così da poter scegliere il posto migliore per montare la tenda...

... ma quanto è bello pagaiare in compagnia!
L'isola è diventata nel 1997 patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Sul versante orientale, tra la vecchia cava abbandonata e lo stabilimento balneare della marina militare (aperto soltanto nella bella stagione), c'è una piccola radura: sotto i pini marittimi ci sono piazzole "spontanee" e qualche amaca che pende tra i rami...

... e cenare al lume di candela!!!
Erano due anni che non mettevamo piede sull'isola: abbiamo trovato tutto in perfetto ordine, come se qualcuno fosse appena andato via dopo aver sistemato ogni cosa. C'è persino un "nuovo" tavolo di pietre, con tanto di sedili di tronchi levigati: quello a capotavola è comodissimo per stendersi a leggere...

... e finalmente anche noi usciamo insieme in una foto!
La prima sera si è alzato un vento gelido che ci ha fatto ritirare in tenda molto presto, appena finito di cenare. Domenica, invece, l'aria era più tiepida e ci siamo attardati a chiacchierare del più e del meno, soprattutto di kayak, di viaggi e di nuove isole da scoprire... non c'è bisogno di aspettare un altro compleanno, va benissimo festeggiare i giorni di NON compleanno!

A Porto Venere incontriamo anche Guido (il più alto!) e Giacomo (dietro l'obiettivo!)
Quando finalmente ci hanno raggiunto anche Guido e Giacomo, il figlio quindicenne entusiasta ed intrepido, il divertimento è cresciuto in maniera esponenziale. C'è stato anche il tempo, lunedì mattina, di esplorare l'isola dall'interno: una visita alla cava, uno sguardo al mare dall'alto e qualche scoperta davvero interessante...

Giacomo: 15 anni!
Il rientro è stato accompagnato da vento forte e onde frangenti. L'imbarco non è stato tanto semplice perché i kayak carichi dell'attrezzatura da campeggio non prendono il mare in un baleno, specie quando i cavalloni si arricciolano sugli scogli verso riva e non c'è un briciolo di sabbia neanche a pagarlo...

Mauro: 62 anni ieri!!!
Però il mare è sempre stato strepitosamente bello. Quando ci siamo diretti verso nord, tra Porto Venere e Riomaggiore, la risacca creava lungo la costa rocciosa delle lavatrici molto divertenti. Al ritorno, pagaiando lungo il versante occidentale della Palmaria, sotto le sue pareti rocciose strapiombanti, mi sono divertita come una bambina...

Francesco e Riccardo: signori di nasce!
Le onde del mare in scaduta si arrampicavano su per la scogliera per un paio di metri, lasciando poi intravedere gli scogli sottostanti che un attimo dopo si coprivano ancora di acqua spumeggiante. Alla luce del tramonto quella schiuma bianca sembrava ancora più candida ed il movimento ampio del mare ci cullava...

Tavola imbandita!
E' stato tutto perfetto: il mare, il cielo, l'isola, la compagnia, la notte stellata... qualche pietra è precipitata dall'altro della parete rocciosa ed è atterrata a pochi metri dai nostri kayak ma non abbiamo tardato a capire che erano le capre, salite chissà come su per quei sentieri scoscesi e instabili...

... una vita alla rovescia...
L'unico pericolo reale, che tutti abbiamo avvertito distintamente, era il desiderio di non tornare a casa!
Saremmo rimasti sull'isola qualche giorno ancora, avremmo pagaiato intorno a Tito e Tinetto, raccolto qualche pietra forata porta-fortuna e seguito un altro sentiero nella boscaglia...

Il mare visto dall'alto!
Non aspetteremo un altro compleanno, per tornare alla Palmaria!
Forse neanche l'arrivo della primavera, tanto l'isola è accogliente pure in pieno inverno!
La prossima volta spero solo di avere una nuova girandola colorata...

La "babbuccia" sulla strada del ritorno...
We spent last week-end with some friend paddling around a beautiful island called Palmaria near Cinque Terre in Liguria, a wonderful north est coast declared a Unesco world heritage site.
We landed in a little rocky beach and picked up the tent under some young maritime pine: as usual, we had nights full of stars and talks.. and day full of sun, despite the winter time!

Scatto d'autore!
We wanted to stay there for a longer period but unfortunately job, family and "normal life" called us back. But Palmaria Island is not so far and we already have a ready escuse to come back there, alone or with friends, in winter or spring time, for a week-end or more... let's start planning soon!
More picutre of this short sea kayak trip on facebook

21 gennaio 2014

Piedi caldi, testa fredda!

Io ho sempre freddo, in kayak e a terra.
Chi mi conosce sa che anche d'estate viaggio con una giacca di pile... e che d'inverno dormo in un sacco a pelo da -25°C con un pigiama di pile... riuscendo anche a svegliarmi per i piedi freddi!
Mia mamma mi ha regalato una nutrita collezione di babbucce di lana fatte a mano: perfette per la notte.
Mauro, invece, ha escogitato un sistema semplice ed efficace per tenere i piedi al caldo quando usciamo in kayak: un paio di solette di nylon, spesse un millimetro, da infilare nei calzari.
Sono isolanti ed aumentano la protezione del piede sia dal freddo che dal terreno accidentato. Si possono bagnare senza rilasciare cattivi odori e si possono adattare ad ogni tipo di calzatura da kayak. Sono economiche e riciclabili.
Le abbiamo usate con soddisfazione in Sardegna durante l'ultimo viaggio invernale.
Le useremo ancora il prossimo fine settimana alla Palmaria, dove trascorreremo tre giorni di campeggio nautico in ottima compagnia con la scusa migliore possibile: festeggiare il compleanno dell'Uomo di Ferro!


I always feel cold, when I'm in kayak and when I'm on the land.
Someone knows that I usually use a pile jacket also during the summer season... and that in winter I sleep in a -25°C sleeping bag, dressing a very warm pajamas... and sometimes I wake up because of cold feet!
My mother has given me a good collection of hand made wool knee socks.
Mauro has thought up a simple system to hold the warm feet when we do kayaking: a pair of nylon insoles, thick a millimeter, to insert into the sea kayak bootes.
They are insulating and they increase the protection of the foot both from the cold and from the uneven ground. They can be wetted without releasing bad smell and they can be accommodated to every type of kayak footwear. They are economic and recyclable.
We've used them in Sardinia during our last winter sea kayak trip and we will again use them next weekend to the Palmaria Island, where we will spend three days with friends to celebrate the birthday of my favorite Iron Man! (Mauro surname is Ferro, that means Iron ;-)

13 gennaio 2014

Un due tre... STELLA!!!

Pensavamo di uscire da soli, ieri, ed invece ci siamo moltiplicati!
E a fine giornata abbiamo persino incrociato un doppio che rientrava da una due giorni sul lago: Marco e Toio non si fanno certo spaventare dalle temperature invernali per godersi il campeggio libero...
Bello, è sempre bello ritrovare gli amici di sempre!

Uno splendido esemplare di agave americana sulle scogliere dell'Isola Madre... 
Mauro ed Andrea con "Fatamorgana", a cui hanno ora appeso una luce lampeggiante....
... al rientro a Cerro, sul belvedere, c'era Andrea Bolis, pronto a scattare le foto, e...
... Davide Dalceri in acqua con la sua pagaia autocostruita ed il suo bellissimo Kitiwek giallo!
We thought to be alone but we were more than two!
At the end of the day we also met a double kayak coming back from a two days paddling!
It's always beautiful kayaking with friends!

12 gennaio 2014

Il calendario 2014 del viaggio all'Eubea!

Finito un viaggio ce n'è sempre un altro a cui ripensare!
Come ogni anno, scegliamo alcune foto del viaggio estivo per il calendario dell'anno a venire...
Quest'anno è toccato all'Eubea e la scelta di 12 fotografie non è stata semplice, perché avremmo voluto inserirne molte di più: il viaggio è durato 5 settimane e gli scatti sono stati tantissimi, in mare e a terra...
Però i mesi sono sempre troppo pochi, e così ci dobbiamo accontentare :-)
Potete scaricarlo dal sito di Tatiyak



When a trip is finiched there is always another one to think about!
As every year, we choose some pictures from the summer trip for the calendar of the year to come...
This year is about Evia Island. The choice of 12 photos has not been simple, because we would have wanted to insert more and more: the trip has gone for 5 weeks and the shoots have been so many, both in sea and on the land...
However, months are always few, so we must be satisfied with such a little : -)

11 gennaio 2014

Sardinia kayak trip reviewed...

Adesso sì che il viaggio è davvero finito!
Abbiamo liberato casa da ogni residuo di attrezzatura ed abbiamo inserito nel blog qualche altra foto della navigazione lungo il versante orientale dell'isola....
Siamo già pronti per nuove avventure!

Sardegna: la grotta di Cala Mariolu
Now the trip is ended indeed!
We've put in order every single peace of the equipment and we just have update the blog with some more pictures of our sea kayak navigation along the oriental coast of the island....
It means that we're ready for a new adventures!

06 gennaio 2014

Sardegna: diamo i numeri!

Il bagaglio del rientro...
La pulizia dell'apparecchiatura elettronica... e non solo!
Gli acquisti sardi: pane carasau per mesi!
284 km pagaiati
8 km la tappa più breve (in realtà 10.8 perché il vento spesso ci faceva retrocedere!)
32 km la tappa più lunga
15 giorni sull'isola
12 giorni di navigazione
1 giorno di sosta forzata per la 'tempesta di Natale'
1 giorno per il recupero dell'auto
1 giorno di turismo nell'entroterra della Sardegna
9-10 ore di sonno per notte (galli permettendo!)
Giornata tipo:
ore 6 - sveglia
ore 9 - imbarco (più spesso le 10 per fotografare l'alba, raccogliere conchiglie e chiacchierare del più e del meno)
ore 13 - pausa pranzo di circa un'ora
ore 17 - sbarco e sistemazione del campo notturno
ore 19 - cena
ore 20 - nanna (21 nelle ricorrenze speciali della vigilia di Natale e dell'ultimo dell'anno)
1 notte in albergo
1 ultima notte in casa Ravasio
1 notte ancora in auto
2 cene al ristorante
1 visita all'acquario di Cala Gonone
3 paletti della tenda spezzati dal vento
1 custodia impermeabile del GPS scollata
1 dente della forchetta rotto
1 bomboletta di gas consumata
3 fotocamere (di cui 2 impermeabili)
1 smartofono per le foto pubblicate sul blog
3 palette, 1 formina ed 1 piccolo innaffiatoio trovati in spiaggia
3 palline colorate
15 cipree
5 bottigliette di sabbia raccolte per la mia collezione di ricordi di viaggio
4 chili di pane sardo acquistato prima del rientro in continente
2 bottiglie di mirto
2 bottiglie di filuferro
1 bella fetta di pecorino
7 lavatrici di panni sporchi
2 ore per pulire le conchiglie
1 giornata intera per lavare, sistemare e riporre tutta l'attrezzatura (e non abbiamo ancora finito!)
TANTI amici vecchi e nuovi per un viaggio all'insegna della disponibilità e dell'ospitalità
TANTISSIMI messaggi via mail, sul blog e su facebook: grazie, insieme a voi il viaggio è stato molto più bello!

04 gennaio 2014

Sardegna: Olbia - Cagliari andata e ritorno (in auto...)

Il vino, la maschera ed il libro che gli amici sardi ci hanno regalato!
Turisti in auto nell'entroterra sardo...
Nuraghe Santa Sabina!
Pit-stop...
Tutto pronto per il rientro...
Svuotare i kayak è sempre facile e veloce, non fosse per la nostalgia del viaggio appena concluso.
Li carichiamo sul tetto dell'auto di primo mattino e, dopo una gustosa colazione al bar ed un fugace incontro con Andrea Argiolas, riprendiamo a peregrinare per l'interno dell'isola.
Non abbiamo alcuna fretta di tornare ad Olbia, il traghetto parte alle 8 di sera, abbiamo tutto il tempo di goderci un giorno da turisti in Sardegna.
Accettiamo di buon grado le bizzarre proposte di viaggio del navigatore perché anche quando ci manda a sperdere nei viottoli di campagna poi ci fa trovare posti fuori mano molto suggestivi.
Così ci capita di passare accanto al Nuraghe di Santa Sabina, di seguire una provinciale poco trafficata e di pranzare con radicchio alla brace.
Ci colpisce il gran numero di greggi al pascolo, come se le colline all'intorno fossero disseminate di pelosi massi bianchi e neri; gli alberi da sughero con il tronco rossiccio esposto al vento ed alla pioggia, ora che le cortecce son state tagliate e riposte in pile ordinate a stagionare; soprattutto i segnali stradali tutti bucherellati da colpi di 'lupara', con pallini di varie dimensioni che alterano le indicazioni in maniera talvolta molto... ironica.
Questa lunga e lenta giornata assolve perfettamente al suo compito: una giusta e necessaria decompressione delle emozioni vissute in mare.
Non facciamo la coda all'imbarco, in un attimo siamo nella stiva del traghetto e poi accoccolati nella nostra cuccia al ponte n.7: il viaggio volge orami al termine, in breve saremo a casa, a programmare una nuova fuga...

03 gennaio 2014

Sardegna: Cagliari - Olbia (286 km... in corriera!)

L'alba dal terrazzo di casa Ravasio...
Colazione civile...
Sulla corriera da Cagliari ad Olbia...
Siamo a terra!
Dopo due settimane di vita all'aria aperta torniamo in città: guardiamo l'alba che illumina il centro storico dal balcone panoramico, gustiamo la prima colazione coi piedi sotto al tavolo e quando scendiamo al porto assaporiamo il discreto odore di idrocarburi di un giorno feriale durante le feste.
Io accuso un persistente e fastidioso mal di testa per un paio d'ore, che subito scompare quando appare il primo degli amici di kayak che viene a salutarci: potenza della buona compagnia!
Luca Basciu ci introduce agli altri, Stefano Astero ed Enrico Bogliolo, "l'ammiraglio" appassionato di kayak e di storia che ci guida con passo sicuro tra i vicoli del quartiere vecchio che si snoda intorno al castello.
Tra un caffè sulla terrazza assolata, una passeggiata fuori le mura ed un pranzo in un localino davvero incantevole (dove mangiamo in maniera superlativa!) incontriamo anche il mitico trio di ragazze canoiste iperattive, Simona, Grazia e Claudia, sempre pimpanti ed allegre come le ricordavo anni fa...
Questo viaggio invernale valeva la pena anche solo per l'incontro tanto piacevole con amici vecchi e nuovi!!!
Ci tengono tutti compagnia (e ci ricoprono di regali graditissimi!) fino alla partenza del nostro autobus per Olbia: 5 ore di curve e fermate straordinarie nell'interno dell'isola, un po' al sole, un po' sotto l'acqua, un po' nel buio della notte autostradale.
Qualche minuto di tensione precede l'incontro con la nostra auto: non sappiamo mai se dopo tanti giorni di solitudine abbia voglia di ripartire... all'Eubea non ne voleva sapere di riportarci a casa ed abbiamo dovuto sostituire la batteria, oggi invece sembra contenta di rivederci e si accende subito, felice di riprendere la strada verso casa... pensa lei: invece, dobbiamo riscendere a Cagliari per recuperare i kayak e poi risalire ad Olbia per prendere il traghetto diretto a Genova.
Insomna, ancora un giorno in Sardegna, su e giù per l'isola, a spazzare in un soffio i chilometri che abbiamo così lentamente e faticosamente percorso in kayak nei 13 giorni precedenti... motori e pagaie son davvero tanto diversi!

02 gennaio 2014

Sardegna: Cala Sinzias - Villasimius (22 km)

L'alba a Cala Sinzias...
I kayak sono ancora appisolati...
Mauro e sullo sfondo il bel faro dell'Isola dei Cavoli...
Il primo vento davvero freddo ci coglie a Capo Carbonara...
Francesco Ravasio ci raggiunge per portarci a Cagliari in auto...
Oggi è stato il nostro ultimo giorno di navigazione: il vento ci ha bloccati a Villasimius.
Le previsioni lo davano da Ovest forza 4, con raffiche a 6, in aumento per domani... non saremmo comunque riusciti a coprire gli ultimi chilometri fino a Cagliari entro l'ora di pranzo del 3 gennaio, in tempo utile per prendere l'autobus per Olbia.
Abbiamo accettato volentieri la proposta di Francesco Ravasio:  è venuto a prenderci in auto, noi ed i kayak, e ci ha ospitato per la cena e per la notte.
Di vento contrario non ne avevamo più tanta voglia, specie dopo i 15 chilometri di stamattina pagaiati con lentezza e con fatica: le folate giocavano intorno ai capi con impertinente imprevedibilità, quasi a volerci far cambiare rotta per puntare sulla vicina Isole di Serpentara.
Raggiungere la caletta ridossata di Capo Carbonara non è stato facile ed una volta scesi a terra i morsi del vento gelido non hanno tardato a farsi sentire.
L'ultimo pranzo di fronte al bel faro a fasce bianche e nere orizzontali dell'Isola dei Cavoli è stato molto breve.
Oltrepassare il capo, invece, è stato velocissimo, con la 'lavatrice' che faceva saltellare i kayak di qua e di la...
L'ingresso in porto è stato salutato da un piccolo peschereccio che usciva a ritirare le reti e da qualche kite-surf che si divertiva nel vento.
Nella concitazione dell'incontro con Francesco ci è sfuggito di attivare Spot per segnalare la posizione dell'ultimo sbarco.
Domattina non vedremo l'alba in riva al mare ma non mancheranno nuove emozioni...

01 gennaio 2014

Sardegna: Muravera - Cala Sinzias (32 k)

Il campo più caldo a Muravera
Le mie amata piante grasse: Opuntia stenopetala!
Una caletta meravigliosa a Capo Ferrato...
Area pic-nic tutta per noi!
Speravamo di accamparci lì sotto, invece...
Il primo dell'anno ci trattiamo proprio bene: passiamo da un'area attrezzata per i camper, con tanto di tavoli in pietra, zona griglia, bagni pubblici, cestini per l'immondizia e punto ristoro (tutto però in completo stato di abbandono!) ad un caratteristico chiosco da spiaggia con una grande tettoia di legno... lo abbiamo adocchiato dal mare ad un paio di chilometri di distanza e speravamo proprio di trascorrere un'altra notte al coperto. Invece è recintato!
Ci accontentiamo del triangolo di sabbia bianca tra le tamerici e le canne...
Ma andiamo con ordine.
Il campo della notte di capodanno è stato davvero eccellente, non fosse per il senso di tristezza suscitato dal degrado in cui versa la zona costiera: l'idea era molto bella, mitteleuropea, chissà perché non ha funzionato!
La tettoia ci ha protetto da umidità e brezza, ci ha regalato un prezioso angolo stenditoio e ci ha offerto un palco d'onore per lo spettacolo dell'aurora.
Scambiamo gli auguri di buon 2014 con una coppia che porta a passeggio il cane sul lungomare e prima ancora che 'Gamba' torni indietro dalla prima corsa dell'anno noi abbiamo preso il mare.
Neanche una nuvola in cielo fino a Capo Ferrato: ci godiamo la costa bassa e sabbiosa, quasi del tutto disabitata e con delle sinuose colline verdi nell'entroterra. 
Qualche rada nuvoletta appare all'ora di pranzo ma la caletta prescelta per lo sbarco è talmente bella che potrebbe pure piovere... una pineta attrezzata con tavoli e panche sovrasta una lingua di sabbia rosata tra scogli affioranti ed un belvedere con menhir.
Spero di scovare qualche altra ciprea ma ci sono solo egagropili, le palle di alghe: ho imparato il nome scientifico durante la visita all'acquario di Cala Gonone e sono giorni che lo ripeto come un mantra per mandarlo a memoria!
Anche da questa baia senza nome, ai piedi del Monte Ferru (un altro, non quello di Cardedu!), non ce ne vorremmo andare via più... ma i kayak reclamano attenzioni, sanno anche loro che il viaggio sta ormai per volgere al termine: sono più leggeri, svuotati di quasi tutta la cambusa, più sporchi, carichi di sabbia e posidonia come poche altre volte, e più salati. Lo capiamo dalle mute che il mar di Sardegna è molto salato: le maniche oltre il gomito sono così cariche di sale da avere delle strisce bianche tatuate tra le pieghe.
Pagaiamo col sole negli occhi fino alla nostra meta, facendo uno straordinario 'assorbimento ultravioletti" come non ci capitava dall'altra viaggio invernale in Sardegna, quello da Alghero a Cagliari lungo la costa occidentale... ci risparmiamo almeno, grazie al riverbero, la visione dello scempio edilizio di Costa Rei.
La cosa più faticosa del viaggio, di ogni viaggio, è tirare in secca i kayak dove il mare ha creato uno scalino di sabbia: stasera è poco più alto di un metro, un dislivello sufficiente a spezzarmi la schiena!
Le Pleiadi si illuminano già alte mentre Orione sorge dal mare proprio quando montiamo la tenda, come a proteggere il nostro campo notturno... c'è un grillo a tenerci compagnia mentre Mauro cucina il risotto con la ratatouille ed ogni tanto le onde frangono a riva con uno schiocco secco che riempie l'oscurità.
Una gran bella giornata: chi pagaia il primo dell'anno è felice tutto l'anno, no?
P.S. Mai più viaggi senza 'coppitiello'!!!

Check-in/OK messaggio dal Tatiyak SPOT Localizzatore Personal Tracker

Tatiyak SPOT
Latitudine:39.20203
Longitudine:9.56326
Posizione GPS Data/Ora:01/01/2014 17:24:26 CET
Messaggio: Stiamo bene e il viaggio prosegue come programmato...


Fai clic sul seguente collegamento per vedere dove mi trovo.
http://maps.google.com/maps?f=q&hl=en&geocode=&q=39.20203,9.56326&ll=39.20203,9.56326&ie=UTF8&z=12&om=1
Tatiyak SPOT