IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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18 giugno 2015

Tifuragano Tatirella

E' passato poco meno di un mese dall'ultimo aggiornamento del blog.
A volte capita. Capita che la vita prenda il sopravvento.
Troppe cose, troppa fatica, troppe emozioni. Che poi non sono mai troppe, ma serve del tempo per viverle appieno. Per assaporarle, ricordarle, riviverle. E farle depositare pian pianino. Serve tempo!
Ecco, ho avuto poco tempo per elaborare quel turbinio di emozioni vissute negli ultimi cinque mesi! Emozioni di quelle che fanno sorridere dentro. Che fanno crescere. Che fanno bene.
Che richiedono tempo...
Sono stata tre mesi in Galles, seguendo i corsi più disparati con gli insegnanti più preparati, poi ho partecipato alla settimana del Symposium Pagaia, ritrovando amici di vecchia data, poi sono tornata a casa tre settimane, dedicandomi al portfolio per l'esame da Level 3 Coach, poi sono andata altre tre settimane in Galles, immergendomi anima e corpo nell'annuale Anglesey Symposium...
Quando finalmente sono rientrata in Italia, tante altre nuove emozioni sono arrivata ad arricchire il carico!
I corsi di Cagliari dei primi giorni di giugno sono stati la degna conclusione di un periodo per me davvero speciale. La ciliegina sulla torta.
Il ponte del 2 giugno è stato dedicato ad un corso 3 stelle BCU, il fine settimana successivo ad un corso di rolling nelle calde acque di Marina Piccola.
Non solo abbiamo riso da mattina a sera, non solo abbiamo praticato un'infinità di nuove manovre, non solo abbiamo fatto arrostire al primo sole estivo gambe e braccia (mai schiena, pancia e gambe, purtroppo, l'abbronzatura a fasce del/della canoista fa concorrenza a quella tutt'altro che elegante di muratori e ciclisti), ma grazie alle nostre impareggiabili ospiti sarde abbiamo anche avuto la rara occasione di visitare i dintorni della città... e di scoprire così nuove meraviglie, dal giardino delle pietre sonanti di Pinuccio Sciola, ai murales del paese-museo di San Sperate, alla collezione di piante grasse di Franco Perra (un collezionista generoso che ci ha omaggiato di euphorbie ed opuntie in quantità esorbitanti!!!)
Non sono mancate visite guidate alle saline del Parco Molentargius dove da anni nidifica la più grande comunità europea di fenicotteri rosa, serate a teatro per apprezzare il lavoro sapiente di una folta compagnia amatoriale, passeggiate nel cuore storico della città a caccia di angoli ameni e freschi, chiacchierate in compagnia, risate di cuore, cene sane e sane bevute...
Insomma, una settimana piena di bellissime cose!
Mi servirà dell'altro tempo...

Un faro artistico abbelliva il lungo mare di Marina Piccola...
Subito pronte con esercizi di controllo del kayak!
Have you ever tried to paddle like that?!? Funny!
Il momento dell'uscita bagnata e degli auto-salvataggi...
Allievi instancabili!!!
Salvataggi assistiti: pratica di contact-tows...
Entusiasmo: una delle doti essenziali di un(a) buon(a) kayaker!
Un vero gentleman... 
Momenti di rilassamento in acqua prima del corso di rolling...
Ho anche avuto la fortuna di pagaiare sul surf-ski prodotto da Luca Basciu di Fiberglass... bello!
A Cagliari sono andata con una "porta-pagaia" d'eccezione, Mirella, co-responsabile del disastro socio-ambientale di cui parla una partecipante ai corsi in questo simpatico resoconto... Buona lettura :-)
"La scorsa settimana si è abbattuto sulla costa meridionale sarda con violenza superiore ad ogni previsione il tifone Tatiana.
La zona maggiormente colpita è stato il porticciolo di Marina Piccola dove, soprattutto nell’ultimo weekend, lo scenario mostrava impressionanti devastazioni. Fortunatamente non si registrano perdite, ma sono numerosi i feriti anche tra i kayakers più esperti come le coraggiose Galline dello Slow Kayak Team.
I racconti dei protagonisti e di chi ha potuto assistere agli eventi sono agghiaccianti.  La tranquillità del porticciolo è stata bruscamente interrotta dal Tifone Tatiana che è arrivato all’improvviso e si è subito rinforzato grazie a cappuccino e cornetto. Da quel momento i canoisti hanno iniziato a procedere con strane andature che portavano a rotte incerte con spostamenti laterali di tipo retro-frontale. Più di un testimone  sostiene di avere addirittura avvistato alcuni canoisti che per contrastare la forza del tifone procedevano con la pagaia in equilibrio sulla testa al fine probabilmente di sfruttare la propulsione dell’aria ed evitare le alte onde sollevate dal tifone.
Le condizioni sono precipitate quando è comparso sulla scena l’uragano Mirella. Gli esperti hanno commentato che i due fenomeni sono strettamente correlati tra loro e che gli effetti provocati sul Porticciolo di Marina Piccola sono, sebbene di più ampia intensità, paragonabili a quelli dello scorso ottobre sulla costa di Alghero.
Ci sono stati momenti in cui si è sfiorata la tragedia.  Un kayak bianco e verde è stato visto rotolare ad una velocità prossima ai trecento eskimo al minuto. Un grosso kayak giallo si aggirava per le agitate acque del porticciolo attirando un affollamento di altre imbarcazioni gialle con pagaie di ogni genere e tipo. Forse per via del colore, si aveva l’impressione di essere davanti ad uno sciame di api, ma è apparso subito evidente che l’operosità e soprattutto l’efficienza di tali animali non erano in linea con le scombinate azioni dello sciame umano.
La maggior parte dei pagiatori entrava e usciva dalla propria imbarcazione senza evidenti motivi per farlo: alcuni rientravano capovolti, altri cercavano scampo all’interno dei gavoni.
Emblematica testimonianza della furia del tifuragano Tatirella è un’imbarcazione blu trascinata sul posto in pochi minuti dalla spiaggia di Porto Columbu sebbene alcuni giurino di averla avvistata due giorni prima in navigazione nelle acque del Baltico.
Ora è tornata a regnare la calma, ma i kayakers che hanno lottato contro le due forze della natura non sono più gli stessi. Le loro cicatrici, i grossi lividi che tappezzano i loro corpi come pelli di leopardo passeranno solo dopo parecchie settimane (eh sì… mica hanno 20 anni!).
Resta una sola domanda: la soddisfazione di essere sopravvissuti porterà i coraggiosi amanti del mare nelle acque di La Maddalena il prossimo novembre dove è prevista una nuova analoga calamità naturale?"